domenica 17 novembre 2013

Ci vediamo il 30

Pronti?
Una nuova avventura alle porte. Il cuore batte forte al pensiero e le notti cominciano a diventare più lunghe per le ore che trascorrono ad occhi aperti. 
Stavolta è un po' diverso (anche se, ho il sospetto, che ogni nuova volta sia diverso).
Ma stavolta è diverso davvero, perché ci si espone di più, ci si mostra vulnerabili.
E allora perché farlo? Chi te lo fa fare? Mi sento dire.
Perché mi piace, è la prima risposta.
Perché ho deciso di VIVERE.
Perché posso dare voce a chi non vuole farla uscire, oppure non può.
E ogni nuova volta vede riattivarsi LA RETE. Tutta la famiglia e gli amici intorno a sostenere e supportare. CHE GRANDI!!!
Allora vi aspetto. Venite a condividere un'esperienza.
SABATO 30 NOVEMBRE a SMERILLO (h17.30)

sabato 22 dicembre 2012

IL MIO PRESEPE


IL MIO PRESEPE
Si cominciava i primi di dicembre. Occorreva liberare la stanza che era sempre occupata da mille cose. Quella stanza al pianterreno, a destra della porta d’ingresso. Non la cantina, quella stanza senza nome che chiamavamo “a parte de llà”.
Mamma e babbo sistemavano due tavoli a ridosso della finestra, esattamente di fronte alla porta della stanza che, solamente durante i giorni del Natale, rimaneva tassativamente aperta e questo segnava l’inizio dell’opera. Da qui in poi, e fino alla vigilia di Natale, questo diventava il regno di babbo. Potevamo avvicinarci, ma non troppo.
Si cominciava con l’impalcatura. Rami di salice fermati ai lati dei tavoli e legati in alto a formare un arco servivano a reggere la volta del cielo. Anni fa era solo carta stellata poi è diventato lenzuolo bianco per accogliere gli effetti di giorno, notte, tramonto, alba, stelle e cometa. Sul tavolo in fondo, verso la parete venivano sistemate delle fascine per creare i rilievi da coprire con carta roccia e, più avanti, lo specchio della toeletta di nonna a mo’ di laghetto. La carta stagnola era il fiume che scendeva dalle montagne fino al lago. La capanna, sistemata in primo piano, sulla sinistra, era di legno col tetto coperto di paglia.
Nel tempo le fascine sono state sostituite da meccanismi che imitavano la discesa della neve e da costruzioni con i pupazzetti in movimento e lo specchio è tornato definitivamente al suo posto in camera soppiantato dal meccanismo che permetteva all’acqua di scorrere per davvero. Anche la capanna ha subito dei cambiamenti, si è arricchita di un angelo che si muove e da effetti luce.
Si posizionavano le luci e i fuochi e poi era la volta del muschio. Era necessario raccoglierlo qualche tempo prima perché si asciugasse un poco e bisognava scegliere le “pillicce” più belle da sistemare nei punti più in vista.
Nel frattempo era arrivata la vigilia di Natale e gli ultimi preparativi fremevano. Era il turno di noi figlie che, finalmente potevamo sistemare i personaggi, i “pupazzi”, gli stessi che, non meno di qualche ora fa, ho sistemato, insieme a mia sorella, sul presepe a casa di mamma.
Bisognava fare anche l’albero. Qualche volta era un abete, altre volte un ginepro, “jinipulu”, ed allora era un po’ più faticoso da addobbare per via delle spine.
Si arrivava puntualmente a terminare l’opera all’ora del cenone e mia sorella metteva il puntale quando si sentiva nell’aria l’odore di risotto al pesce e di cavolfiore bollito.

Quest’anno abbiamo fatto il presepe senza muschio. Non sembrava possibile renderlo decente ma le mani di mia sorella, come quelle di babbo, hanno fatto anche quest’anno il miracolo. E la magia del presepe continua ancora.

giovedì 13 dicembre 2012

CHE DOMENICA!!!

Domenica 9 dicembre, a Smerillo, in una bianca atmosfera, si è svolta la festa di presentazione del libro per bambini "Guarda chi si vede. Racconti di animali tra i sibillini e il mare" di Elena Belmontesi (Comunication project edizioni). 
I racconti, ambientati tutti a Smerillo, vedono come protagonisti dieci animali che narrano della loro vita spesso intrecciata a quella degli abitanti del luogo.
L'evento ha visto la partecipazione di numerose persone, principalmente del paese, ma anche di alcuni coraggiosi provenienti dalla costa che hanno sfidato neve e ghiaccio per assicurare la loro presenza.
Il pomeriggio si è aperto con la lettura dell'autrice di un brano tratto dal racconto "Lo scoiattolo" dove si racconta di come, in un passato non troppo lontano, le donne si recassero ad una sorgente vicina per attingere acqua o fare il bucato. La parola è passata a Simonetta Paradisi, presidente dell'associazione "Smeriglio" che ha descritto l'opera e la sua collocazione nei luoghi specifici e ben riconoscibili ed i collegamenti con i personaggi realmente esistenti. È stata poi la volta dell'editore, Simone Giaconi che, nel suo intervento, ha descritto l'incontro con l'autrice ed il ruolo di un'editoria seria che punta a  valorizzare un autore e la sua creatività.
Si sono succedute altre letture di brani tratti dal libro coinvolgendo emotivamente il pubblico che si è riconosciuto in quelle descrizioni di luoghi e persone.
Gli interventi e le letture sono stati intervallati da musica celtica magistralmente eseguita da Ludovico Bartolozzi alle tastiere e da Samuele Ricci al violino.

La serata si è conclusa in convivialità con una merenda a base di prodotti locali e per finire... tutti davanti al falò acceso per omaggiare la tradizione che ricorda, in questa notte, il passaggio della S. Casa della Madonna di Loreto.

domenica 2 dicembre 2012

La rete

Il mio libro è pronto, la copertina mi piace parecchio ed anche l'impaginato mi soddisfa appieno. Non resta che organizzare la presentazione.
Facile no?!?!?!?!
Come si fa, in un tempo strettissimo, a preparare, pensare, e muoversi a destra e sinistra perchè tutto funzioni?
La locandina: copertina pronta da inviare al grafico che costruisce la locandina, dare il via e passare il tutto alla tipografia. Non ce la posso fare! Non ne uscirò viva! Sono una tipa quadrata, devo fare tutto con schemi precisi e qui di preciso non vedo niente!!!
Pensare ai tempi della presentazione, le letture, quando mettere la musica, chi parla...
Nel frattempo inviare messaggi e mail di invito, mettiamoci anche qualche telefonata ché forse funziona di più.
Le locandine sono pronte, è necessario ritirarle oggi poiché domani la tipografia sarà chiusa, ma c'è il dentista per mia figlia! 
Non ce la posso fare!!!
Bisogna anche appenderle le locandine, fare il giro delle scuole, delle librerie, dei punti di affissione cruciali... ma è sabato mattina e devo andare alla radio per un'intervista!
Non ne uscirò viva! Non ce la posso fare!
Mia figlia, massaggiandomi le spalle: - Forza mamma, un po' di autostima! Si può fare tutto!-
Simonetta: -Ho parlato col grafico e la tipografia, è tutto a posto.-
Egidio: -non ti preoccupare, posso andare io a ritirare le locandine e posso occuparmi anche delle affissioni.-
Maria Grazia: -Nella mia scuola le posso portare io-
Luigina: -Io penso al giro a Comunanza.-
Ludovico: -Alla musica penso io-
Così ce la posso fare. La RETE di amici è invisibile per la maggior parte del tempo ma tende a raccogliere la caduta libera quando vede che stai precipitando.
Grazie a ciascuno di voi.



domenica 18 novembre 2012

Toccare con le mani il sogno


TOCCARE CON LE MANI IL SOGNO
Ho un sogno. Da parecchio tempo mi accompagna.
Adesso se allungo la mano posso quasi toccarlo.
Mi tiene sveglia la notte.
Mi invade i pensieri durante il giorno.
Mi fa volare in alto e nello stesso tempo mi mette una gran paura.
Se riesco a sfiorarlo mi si riempie il cuore ma quando si allontana un po’ mi sento a terra.
A causa sua mi sono sentita a volte sconfitta, ora che si sta realizzando non mi sento vincitrice,  sento la gioia della condivisione.
Il sogno è mio ma senza gli altri non sarebbe nulla: è nato dall’amore per mia figlia ma senza l’amore della mia famiglia non si sarebbe realizzato.
Adesso non mi resta che prendere il treno al volo e… speriamo bene!