venerdì 21 maggio 2010

IL BUCO NEL CUORE

 Perdere una persona cara, una persona molto vicina, può capitare a chiunque. La reazione di chi rimane può essere molto diversa. Forse.

Ci sono delle persone che rimangono sempre in "lutto", non riescono proprio ad accettare di continuare a vivere senza quella parte, è come sentire una menomazione quasi fisica: è venuto a mancare un elemento vitale e la vita non può continuare allo stesso modo.

C'è anche chi riprende abbastanza in fretta una vita "normale" e continuano con le stesse routines: il lavoro, la famiglia, le relazioni, gli hobbies.

Sembrerebbero due modi di reagire totalmente differenti, eppure non è detto che lo siano.

Hanno in comune un particolare: quel buco nel cuore che non si chiude più e che è il segno di chi ci ha accompagnato per un po' nel cammino della vita. Non è una questione di Fede, sappiamo tutti che il nostro cammino qui è provvisorio, ma proprio perché siamo uomini sentiamo questo vuoto.

Questo spazio ha delle caratteristiche precise e comuni ad ogni persona.

Non guarisce col tempo, magari si attenua, forse, ma non se ne va mai del tutto.

Non si fa sentire sempre ma si risveglia, anche in modo inaspettato, mentre viviamo la nostra quotidianità, e arrivano alla mente e, a volte, davanti agli occhi, dei ricordi di vita comune, dei progetti condivisi e non compiuti, delle memorie sopite, suoni, odori e parole. Sono attimi che sembrano avere l'ampiezza temporale di quando sono stati vissuti e lasciano inevitabilmente un senso di vuoto e gli occhi lucidi.

Il buco nel cuore non è facilmente condivisibile. Ognuno sente il suo e non ne parla volentieri con gli altri che potrebbero non capire oppure tendere a sottovalutare.

A volte però si può "sentire" anche il vuoto degli altri. Quando hanno subìto la tua stessa perdita, o una ancora più grande, ci si sente molto uniti e il buco tende ad allargarsi ancora di più.

Le parole degli altri aiutano poco. Non possono colmare quello spazio e forse manca anche la volontà di chiuderlo. E' l'ultima cosa che resta di chi non c'è più, è solo per noi e ci permette di mantenere un filo diretto di pensieri e di ricordi con chi ha ancora un posto speciale nel nostro cuore, anche se si tratta di un posto vuoto.

                                                            Elena Belmontesi  

UN PASSO DA GAMBERO

- Nella parrocchia di Smerillo si fanno passi indietro –

Quando eravamo piccoli giocavamo spesso a "regina reginella". In questo gioco c'è una "regina" che stabilisce quanti passi possano fare i "sudditi" per avvicinarsi al suo castello e potranno essere, di volta in volta, passi da leone o da formica ma, quando ci si avvicina troppo, la "regina" può ordinare dei passi da gambero e così i "sudditi" sono costretti a retrocedere.

Oggi, dopo diverse settimane, sono tornata a messa a Smerillo e mi è sembrato come se si stesse giocando a "regina reginella": passi da gambero uno dopo l'altro. Dopo Don Giovanni non c'è più stata una guida stabile nella parrocchia fino all'arrivo di Don Marco, figura carismatica con il progetto di unificare le parrocchie di Smerillo e Montefalcone partendo dalla creazione di un gruppo giovanile trasversale ai due paesi.

Passi da formica per ritrovare una stabilità nella parrocchia. Non sembrava affatto semplice ricominciare con una persona nuova e con abitudini diverse da quelle ormai consolidate nella parrocchia di Smerillo, ma le persone di quassù sono stra-abituate a rimboccarsi le maniche e ad andare avanti.

E poi? C'è stato un cambio di parroco, del quale i più non erano a conoscenza, per motivi che non conosco e che, a quanto so, restano poco chiari anche ai parrocchiani ed è ripartita di nuovo la giostra dei sacerdoti che si avvicendano a venire a celebrare la S. Messa quassù.

Cosa ho provato oggi? Un senso di delusione perché l'empatia che si respirava durante l'omelia di don Marco oggi in chiesa non c'era proprio,

ho sentito poi una grande tristezza perché non si può cancellare una parrocchia quali che siano i motivi che creano tensione (perché qua la vita della Parrocchia mi sembra proprio a rischio) ed infine una grande rabbia verso tutte le parti coinvolte perché il volere di pochi non può sempre essere spacciata per la volontà di tutti.

Stasera torno a casa e la mia parrocchia sarebbe in un altro paese eppure spero davvero di poter sentire:- "regina reginella" quanti passi devo fare?-

- "Un passo da leone può bastare per arrivare ad un equilibrio, finalmente."

Elena Belmontesi